Il «Barbiere» delude Tenore e regista bocciati dal pubblico

19 NOVEMBRE 10 / La Nuova Sardegna

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Oggi alle 20,30 la prima delle tre repliche dell´opera di Gioacchino Rossini al teatro Verdi

ANTONIO LIGIOS

SASSARI. Il progetto dei due ´Barbieri´ varato dal De Carolis, che prevedeva nell´attuale stagione lirica l´accostamento dei due lavori di Paisiello e Rossini basati sul medesimo soggetto di Beaumarchais, si è compiuto con la rappresentazione al Verdi del melodramma buffo del grande pesarese. La prima recita è stata salutata dal pubblico con rumorosissime manifestazioni di dissenso nei confronti della regia, curata da Marco Carniti, con un evidente non apprezzamento per la prova del tenore Daniele Zanfardino.
Sorprende sempre, nel Barbiere rossiniano, osservare la perfezione di un meccanismo teatrale e la pertinenza dei mezzi musicali impiegati dal compositore, come se l´opera fosse stata profondamente pensata e minuziosamente limata, mentre queste qualità vanno invece poste in relazione con tempi di stesura della partitura ristrettissimi. Rossini raccontò infatti a Wagner di aver scritto il Barbiere in soli tredici giorni. Va detto d´altra parte che lo scrivere di getto, qualità che denota una professionalità sopraffina e una concezione della composizione ancora legata ai modelli dell´artigianato musicale propri della civiltà musicale settecentesca, erano ancora patrimonio di una personalità musicale come quella di Rossini, che pure visse la temperie del primo Romanticismo, anche se prevalentemente da spettatore.
Com´è noto il primo insuccesso del Barbiere venne posto in relazione con un presunto complotto ordito dai sostenitori di Paisiello e del suo Barbiere e alle numerose disavventure che si manifestarono in occasione della prima. La verità è che il capolavoro di Rossini lasciò perplesso il pubblico per alcuni suoi aspetti innovatori: soprattutto la distribuzione dei pezzi chiusi all´interno dell´opera, che violava le ´convenzioni´ dell´epoca, e l´´armonia tedesca´ evidenziata da certa critica.
L´impianto scenico (di Jérôme Hünerwadel) e la chiave di lettura del regista Marco Carniti erano i medesimi del Barbiere di Paisiello, tesi a sottolineare la radice comune dei due lavori. Ma se la selva di corde di scena nell´opera di Paisiello poteva essere giustificata dalla centralità del tema della prigionia di Rosina, nella drammaturgia rossiniana il motore dell´azione è invece Figaro, e quindi questa scelta ci appare francamente un po´ forzata, forse giustificata dal pur nobile intento di risparmiare sul costo di un secondo allestimento. Forse sono queste - insieme ad alcuni eccessivi appesantimenti delle immagini e dei movimenti scenici (in particolare nel primo quandro) - le ragioni del forte dissenso del pubblico, al quale, forse, un teatro che si definisce ´di tradizione´ può riservare, almeno ogni tanto, qualche regia un po´ più ´tradizionale´.
Per il resto la direzione di Sergio Alapont ci è apparsa fresca e scattante, stilisticamente aggiornata e teatralmente pulsante, anche se non del tutto esente da imprecisioni nonostante l´ottima prova dell´Orchestra dell´Ente. La compagnia di canto non desta particolari emozioni. Emerge soltanto la Rosina di Manuela Custer, espressivamente abbastanza duttile e capace di gestire la coloratura con spigliatezza. Massimiliano Gagliardo interpreta abbastanza bene la multiforme personalità di Figaro e si muove disinvoltamente in scena, ma la sua condotta vocale non convince sino in fondo. Daniele Zanfardino è un tenore dalla tecnica vocale sicuramente adeguata per questo ruolo, però la sua voce troppo ´bianca´ e di scarso spessore rinvia ai certi Almaviva della prima fase della Rossini-Renaissance, ormai superati. Infine è apparso improntato al solido mestiere, ma nulla più, il Bartolo di Antonio De Gobbi e si sono manifestati apprezzabili il Basilio di Carlo Malinverno e la Berta di Maria Carla Curia. Non esente da qualche pecca, infine, la prova della Corale ´Canepa´ diretta da Luca Sirigu.
Oggi alle 20,30 va in scena la prima delle tre repliche programmate; le altre due sono previste per domenica 21 (ore 16,30) e martedì 23 (ore 20,30).

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