La Norma di Bellini conquista il pubblico del Teatro Verdi Tra misticismo, religione e ´colpi di teatro´

16 OTTOBRE 11 / Stintino Notizie.it

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L´opera torna a Sassari dopo 10 anni.
Il pubblico ha applaudito cast, regia, scene e costumi. Successo anche per direttore e orchestra.


SASSARI - Una storia di tradimenti, in cui la sacerdotessa dei Druidi prima tradisce il suo popolo e poi lei stessa viene tradita dal marito. Una tragedia che mette in risalto il rapporto tra due donne, la sacerdotessa e la sua novizia, la loro complicità, oltre che il rapporto tra uomo e donna. La tragedia lirica in due atti di Vincenzo Bellini, Norma, venerdì ha aperto la stragione dell´Ente concerti Marialisa de Carolis. Una prima che ha conquistato il numeroso pubblico sassarese presente al Teatro Verdi, tutto esaurito.

L´opera è tornata a Sassari dopo 10 anni di assenza dal palco del teatro di via Politeama ed è stato un successo sotto ogni punto di vista. Per il cast, tutto giovane, che è sembrato all´altezza della recitazione e dal punto vista vocale. Per il coro che è stato in scena con autorevolezza e per l´orchestra ben diretta dallo spagnolo Sergio Alapont. E a parte qualche piccolo e insignificante borbottio nei riguardi della regia, proprio questa con Andrea Cigni, assieme ai costumi di Simona Morresi, la scenografia post-moderna di Dario Gessati e le luci di Valerio Tiberi, ha contribuito al successo della produzione.

La vicenda di Norma, la sacerdotessa dei Druidi, porta con sé un aspetto mistico, religioso
, druidico che il regista è ben riuscito a mettere in scena. Il pubblico sassarese ha applaudito i cantanti in particolare Maria Billeri nel ruolo di Norma. Proprio le ha bene interpretato il cantabile della cavatina Casta Diva, che in passato ha messo in evidenza le grandi doti canore della Callas. L´opera, incentrata sulla protagonista, divenne il cavallo di battaglia di alcuni grandi soprani del passato, tra cui appunto Maria Callas che la interpretò 88 volte, Joan Sutherland e Montserrat Caballé.

Molto buona la prova dell´orchestra dell´Ente concerti diretta dal maestro Sergio Alapont, giovane direttore spagnolo. Apprezzato il coro della Polifonica Santa Cecilia diretto dal maestro Gabriele Verdinelli.

Sono piaciuti quindi gli effetti scenici. A partire dai giochi di luci creati dagli oltre 8mila elementi appesi alle pareti del palco, quindi alla scelta di inquadrare il viso dei personaggi con un faretto nei momenti più drammatici, lasciando i restanti personaggi presenti sul palco in penombra.

Quindi l´effetto a sorpresa finale, dato da una grande fiammata che si è sollevata da una grata situata nel pavimento del palco che si è accesa nel momento in cui il palcoscenico è rimasto completamente al buio. La fiammata, mentre Norma e Pollione in catene salivano al rogo, rappresentava appunto la loro fine.

Nel 2001 a portarla in scena a Sassari fu Massimo Gasparon e la parte di Norma venne affidata al soprano Maria Dragoni, napoletana vincitrice del premio speciale ´Maria Callas´ al concorso ´Vincenzo Bellini´ nel 1983. La direzione dell´orchestra fu firmata da Massimiliano Carraro.

Venerdì, quindi oggi in replica alle 16,30 e poi marrtedì 18 alle 20,30, accanto al soprano Maria Billeri, che proprio in questo ruolo si è distinta nel circuito toscano e, lo scorso anno, in quello di Medea nel circuito lombardo, ci sono il mezzosoprano Veronica Simeoni nel ruolo di Adalgisa che ha ben figurato nella Prima, quindi il tenore Lorenzo Decaro in quello di Pollione, apprezzo dal pubblico sassare, quindi Dario Russo che ha reso bene nel ruolo di Oroveso, Lavinia Bini è stata una brava Clotilde e Matteo Falcier si è distinto in Flavio.



TRAMA
L´opera è ambientata nelle Gallie, all´epoca dell´Antica Roma. La sacerdotessa Norma, del tempio di Irminsul, figlia del capo dei Druidi Oroveso, è stata l´amante segreta del proconsole Pollione, dal quale ha avuto due figli, custoditi dalla fedele Clotilde. Il proconsole però si è innamorato di Adalgisa, novizia del tempio di Irminsul, e ha deciso di lasciare Norma che però scopre tutto. La sacerdotessa prima decide di vendicarsi uccidendo i figli e poi suicidandosi, ma viene convinta a ritornare sui propri passi da Adalgisa che promette di convincere Pollione a tornare da lei. Questo non accadrà. Norma allora chiama i Galli a raccolta e proclama guerra ai Romani. Sta per pronunciare il nome della vittima sacrificale da immolare al dio, quando giunge notizia che un romano è penetrato nel chiostro: è Pollione, venuto a rapire Adalgisa. Norma sta per colpirlo con un pugnale, ma poi si ferma, invita tutti ad uscire col pretesto di interrogarlo e, sola con Pollione, gli offre la vita purché egli abbandoni Adalgisa. L´uomo rifiuta e Norma chiama i suoi a raccolta; ha deciso quale sarà la vittima sacrificale: una sacerdotessa che ha infranto i sacri voti e tradito la patria. Sta per pronunciare il nome di Adalgisa, quando si rende conto che la colpa di Adalgisa è la sua e, nello sbigottimento generale, pronuncia il proprio nome. Commosso, Pollione comprende la grandezza di Norma e decide di morire con lei. In segreto, Norma confida ad Oroveso di essere madre e lo supplica di prendersi cura dei bambini, affinché possano salvarsi, raggiungendo Roma insieme a Clotilde. Quindi sale sul rogo con l´uomo amato.


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L'opera

Norma

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