L´ironia in musica nelle opere teatrali del maestro Nino Rota

21 NOVEMBRE 11 / La Nuova Sardegna

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SASSARI. Ha riscosso un apprezzabile successo il dittico di lavori teatrali di Nino Rota che l´Ente De Carolis ha inserito quale terza produzione nel cartellone della stagione lirica di quest´anno, nella ricorrenza dei cent´anni della nascita del grande musicista che i più ricordano per le colonne sonore di numerosi film di Federico Fellini e dei due ´Padrini´ di Francis Ford Coppola, ma che è stato anche autore di molta altra musica.
Della non vastissima produzione teatrale di Rota il De Carolis ha messo in scena due lavori - ´I due timidi´ e ´La notte di un nevrastenico´ - che, pur non offrendo la freschezza del ´Cappello di paglia di Firenze´ (l´unica opera di Rota che ancor´oggi viene messa in scena con una certa sistematicità, fatto inusuale per un´opera di teatro musicale post-puccinana), presentano motivi di grande interesse. Questi risiedono innanzitutto nella qualità e nell´originalità dei libretti, opera nel primo caso di Suso Cecchi d´Amico e nel secondo di Riccardo Bacchelli, e - last but not least - nella qualità della musica di Rota, straordinariamente teatrale, raffinatissima nella strumentazione nonché capace di assicurare quella comunicativa schietta ed immediata che è una delle migliori qualità dell´invenzione musicale di questo grande artista.
Diversi gli elementi in comune tra i due lavori. Il primo è quel guardare in contemporanea all´interno di ambienti diversi (architettonicamente parlando, ma sono anche ambienti dell´anima), siano essi quelli di un caseggiato periferico dell´Italia dei primi anni Cinquanta piuttosto che le tre stanze attigue di un hotel; il secondo risiede nella qualità del vocabolario della commedia, declinato in entrambi casi in modo originale e autonomo, nel primo sul versante sentimentale, caratterizzato però da un retrogusto amaro, nel secondo con una decisa fisionomia da farsa moderna.
Semplici ma efficaci i due impianti scenici disegnati da Marco Spada, il primo raffigurante la tastiera di un pianoforte, che è poi il ´personaggio musicale´ dei ´Due timidi´, presente nella trama sonora dall´inizio alla fine dell´opera, il secondo un grande occhio collocato sul fondale e che incombe su tutta la scena. Spada ha anche curato la regia, che abbiamo apprezzato per la pulizia e per la volontà di non aggiungere - sul piano visivo - quel ´di più´ che sarebbe stato inopportuno in due lavori scritti innanzitutto per le orecchie. Belli anche i costumi di Luisella Pintus. Dal canto suo Francesco Lanzillotta ha assicurato una direzione precisa e attenta a cogliere il versante più colto della musica di Rota, quello che lo ricollega alla tradizione del teatro musicale ma che non scivola mai nella citazione esplicita. Segnaliamo infine, nel complesso, la buona prova di una compagnia composta nei ruoli principali da Alessio Potestio (Narratore e Nevrastenico), Diletta Rizzo Marin (Mariuccia e Lei), Jenish Ysmanov (Raimondo e Lui), Matteo Ferrara (Portiere), Elisabetta Farris (Signora Guidotti) e Gianluca Floris (Dottor Sinisgalli e Commendatore). Ma hanno ben figurato anche alcune voci ´nostrane´, tra le quali segnaliamo Susanna Carboni, Lara Rotili (che recentemente ha debuttato con successo in diversi ruoli nel circuito dell´As.Li.Co.) e i promettenti Matteo Desole e Francesco Solinas, oltre a Vittoria Lai e Silvia Arnone.

(Antonio Ligios)

L'opera

I due timidi

I due timidi

Nel centenario della nascita, l'Ente Concerti rende omaggio al compositore Nino Rota, noto soprattutto per le sue colonne sonore - dal Padrino ai più noti film di Fellini - mettendo in...

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