Romeo e Giulietta, luci e ombre su una prima un po´ sbiadita

28 SETTEMBRE 12 / La Nuova Sardegna

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Nuovo comunale

SASSARI E così, dopo anni di paziente attesa, il nuovo Teatro Comunale è stato ufficialmente aperto alla cosiddetta ´musica d´arte´, ossia a quella produzione musicale per la quale un teatro come questo – estremamente aggiornato dal punto di vista tecnologico ma pur sempre di concezione tradizionale – è stato principalmente ideato. Ad inaugurare il nuovo spazio è stato il primo dei tre concerti sinfonici programmati dal De Carolis all´interno del cartellone della stagione lirica 2012: concerto accolto con grande entusiasmo dal pubblico, anche se uno sguardo complessivo sulla sala – ben lontana dal far registrare il tutto esaurito o qualcosa di simile – ha fatto capire sin da ora quanto dovrà lavorare chi si occuperà della gestione della struttura, ci auguriamo in modo innovativo e lontano dalle logiche del passato, per costruire e fidelizzare un pubblico che possa travalicare gli angusti confini della città: condizione questa indispensabile per garantire un futuro ad una struttura moderna, elegante e potenzialmente idonea ad ospitare diverse tipologie di spettacolo. Per questo primo concerto il De Carolis ha pensato ad un programma di grande spessore musicale, forse troppo ambizioso per un´orchestra stagionale, con una forte componente giovanile, ma soprattutto assemblata da appena pochi giorni: un programma dedicato a Caikovskij nella prima parte, con due capolavori assoluti quali l´ouverture-fantasia Romeo e Giulietta e il celeberrimo Concerto per violino op. 35, e a Beethoven nella seconda parte, con la Sinfonia n. 7 op. 92. L´Orchestra era ovviamente quella dell´Ente, in continuo miglioramento negli ultimi anni, mentre la direzione era affidata al giovane Francesco Lanzilotta, che nella stagione dello scorso anno aveva ben figurato con la direzione dei due atti unici di Nino Rota. Che dire dei due lavori del grande compositore russo? Che ´Romeo e Giulietta´ è opera molto difficile – non a caso temuta anche dalle grandi orchestre – che avrebbe avuto bisogno di un organico di archi ben più sostanzioso e di una concertazione meno generica di quella operata da Lanzillotta. Limiti analoghi si sono rivelati anche nel Concerto per violino, affidato però alla bravura di un solido strumentista e di un interprete sensibile quale Salvatore Quaranta. Nel Concerto la resa fonica complessiva è stata più equilibrata, grazie alla strumentazione più ´leggera´ di quella dell´ouverture-fantasia, ma Lanzillotta ha faticato molto a tenere insieme la compagine soprattutto nei momenti di accompagnamento del solista. Dal canto suo Quaranta ha affrontato il Concerto, tecnicamente uno dei più impegnativi di tutta la letteratura concertistica del XIX secolo, con grande autorevolezza e profondità espressiva, raggiungendo momenti di grande intensità nella Canzonetta centrale e affrontando con spavalderia l´insidioso Finale. Più a fuoco nella condotta complessiva – in particolare nel secondo e nel terzo movimento – ci è apparsa invece la Settima sinfonia, anche questa però non esente da alcuni evidenti scollamenti fonici archi-fiati e da qualche imperdonabile imprecisione. In definitiva, forse un´occasione come questa, ossia della ´vera´ inaugurazione del Teatro, meritava qualcosa di più elevato spessore artistico. Forse le poche prove, soprattutto quelle in teatro, hanno avuto un peso in questa sbiadita ´prima´. Ci accontenteremmo però di sapere che da qui ha inizio un percorso virtuoso di funzionamento a pieno regime della struttura e di rilancio della vita culturale della città, nel segno di un Teatro di cui tutti i cittadini possano riconoscersi.

L'opera

Concerto sinfonico

Concerto sinfonico

Concerto sinfonico con violino solista. Musiche di Tchajkovskij e Beethoven SALVATORE QUARANTE - Violino I PARTE Cajkovskij Romeo e Giulietta – Ouverture-Fantasia in Si minore Concerto per...

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