Un giovane Rossini tra contrasti d´amore e figli un po´ vitelloni

19 NOVEMBRE 12 / La Nuova Sardegna

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Sassari, successo al Comunale de ´Il signor Bruschino´, con una rimarcabile interpretazione di Alfonso Antoniozzi


di Antonio Ligios - SASSARI L´amore contrastato, il travestimento e il relativo scambio di persona, il conseguente riconoscimento dell´identità di un personaggio e, per concludere, l´inevitabile lieto fine: questi in estrema sintesi, gli elementi che caratterizzano di norma il genere della farsa teatrale, sui quali si fonda anche ´Il signor Bruschino´ di Gioachino Rossini, terza opera della stagione lirica del De Carolis, andata in scena nei giorni scorsi con successo al Teatro Comunale´. Nel ´Bruschino´ non c´è soltanto condensato il meccanismo essenziale di questo genere teatrale: c´è il rodaggio da parte di un Rossini agli inizi della sua carriera di quegli strumenti fondamentali da cui scaturisce la comicità, tutti basati sull´iterazione di gesti, di parole e quindi di elementari materiali ritmico-melodici, e c´è anche la satira sociale, che si esprime nel ritratto di un padre che cerca di far sposare un figlio un po´ ´vitellone´ con una giovane figliola munita di buona dote, che però ama un altro. ´ Il Signor Bruschino´, che suscitò l´ammirazione di Offenbach, tanto che il celebre compositore di operette si impegnò nel 1857 nella rielaborazione di testo e musica, al fine di promuoverne un allestimento a Parigi, è un´opera di ottima fattura, la cui condotta vocale e la cui strumentazione sono degne del miglior Rossini, e che merita dunque la massima cura nel momento in cui si decide di metterla in scena. Al Teatro Comunale questa volta abbiamo sentito, finalmente, un direttore che entra in piena sintonia con lo stile e il linguaggio dell´opera . Il giovane Josè Miguel Perez Sierra ha diretto la farsa perseguendo una leggerezza della condotta strumentale e una trasparenza di suono che hanno giovato molto alla vivacità dell´azione teatrale. Dal canto suo Gabriella Medetti ha improntato la sua regia su un ragionato bilanciamento tra gli elementi più astratti e meccanici, da cui scaturisce la comicità, e la componente realistica, che pure è presente nella drammaturgia del ´Bruschino´. Una lettura estremamente coerente, che ha trovato accoglienza nel bell´impianto scenico firmato da Silvia Trevisani, basato su tre grandi cornici, praticabili al loro interno, che a turno si animano nei vari momenti dell´azione. Sul palcoscenico svetta nettamente il grande mestiere, l´ineccepibile vocalità e la capacità di tratteggiare il personaggio a tutto tondo di Alfonso Antoniozzi, un Bruschino davvero ineccepibile. Non ha convinto invece Lucio Mauti, che non padroneggia la vocalità rossiniana e quindi fa mancare carattere e incisività al personaggio di Gaudenzio. Buona invece la prova offerta da Luca Canonici (Florville), che riesce a far dimenticare un avvio incerto, e di Sandra Pastrana, una Sofia che però a volte difetta di vivacità e ´canta´ troppo i recitativi. Ben a fuoco infine il Filiberto di Carmine Monaco, così come il Commissario di Matteo Desole, il Bruschino figlio di Francesco Solinas e la Marianna di Francesca Pierpaoli.

L'opera

Il signor Bruschino, ossia Il figlio per azzardo

Il signor Bruschino, ossia Il figlio per azzardo

Mancava addirittura dal 1956 a Sassari Il signor Bruschino, ossia Il figlio per azzardo, deliziosa farsa giocosa di Gioachino Rossini riproposta nella Stagione lirica 2012. Fu la prima opera...

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