I misteri di un capolavoro a tinte fosche

8 OTTOBRE 09 / La Nuova Sardegna

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Quattro atti portati in scena da Giuseppe Verdi per incantare


L´ossessione maniacale di una mente dissociata che culmina nell´omicidio, l´enigma oscuro del male che alimenta il dramma del potere. Poche, rapide pennellate a tinte fosche per intravedere appena i contorni del capolavoro Shakespeariano portato in scena da Giuseppe Verdi a Firenze nel 1847 e a Parigi nel 1865. E´ il Macbeth, prima di tre opere che Verdi scrisse ispirandosi al drammaturgo inglese, ad aprire ieri la sessantaseiesima stagione lirica 2009. Un ritorno gradito e altrettanto atteso, se si considerano i 25 anni trascorsi dall´ultima rappresentazione al Verdi, datata 1984. Al Macbeth, infatti, era dedicata la prima delle quattro tavole rotonde previste dal ricco cartellone allestito dalla direzione artistica dell´Ente concerti [quote]Marialisa de Carolis[/quote]. A svelare i segreti più nascosti dell´opera verdiana, nella gremita sala concerti del teatro di via Politeama, Antonio Rostagno, pianista, musicologo, docente della Sapienza di Roma, nonché profondo conoscitore dell´opera verdiana. Con lui, il direttore artistico del De Carolis, Marco Spada, il presidente Alessandro Bisail, il regista Andrea Cigni e il direttore d´orchestra Balacs Kocsar. Il Macbeth, nitida radiografia delle passioni più torbide dell´animo umano, rappresenta un´eccezione nella produzione verdiana e non solo perché non si individua un personaggio che possa definirsi positivo, ma soprattutto perché segna una sorta di discontinuità con l´idea di teatro tipica di Verdi.

[quote]Manca - ha spiegato Antonio Rostagno - quella idealizzazione proiettiva che costituisce il motivo dominante della poetica verdiana[/quote]. Il teatro, cioè, per Verdi è la proiezione di ciò che nella realtà non dovrebbe accadere e questa trasposizione, secondo la valutazione del musicologo, nel Macbeth è del tutto assente. Così come è assente nella struttura dell´opera un autentico protagonista: [quote]Tutti i personaggi sono negativi a cominciare dalle streghe per finire con Lady Macbeth, non c´è - ha proseguito Rostagno - la tradizionale contesa tra il protagonista e l´antagonista[/quote]. Il personaggio più intenso, benché negativo, è Lady, donna apparentemente seducente, ma in realtà fredda e aggressiva. Con l´ausilio del pianoforte e il ricorso a una comunicazione efficace, il musicologo ha illustrato i caratteri peculiari dell´opera Shakespeariana che ha aperto ieri sera la stagione lirica sassarese.

Il Macbeth, nella versione parigina del 1865, diretto da Balacs Kocsar, per la regia di Andrea de Rosa, è stato interpretato da Luca Grassi (Macbeth), Enrico Turco (Banco), Paoletta Marroccu (Lady Macbeth), Paola Spissu (Dama), Alessandro Liberatore (Macduff), Marco Voleri (Malcom), Pietro Toscano (Domestico, Medico, Sicario) e Fabio Desini (Fleanzio). L´esecuzione delle musiche è affidata all´orchestra dell´Ente Concerti [quote]Marialisa de Carolis[/quote] e alla corale [quote]Luigi Canepa[/quote]. La rappresentazione andrà in replica il 9 e l´11 ottobre mentre la prossima tavola rotonda, dedicata alla [quote]Cenerentola[/quote], in programma il 26 ottobre, è affidata al critico musicale Mauro Mariani. L´altro ieri, dopo la tavola rotonda, l´anteprima del Macbeth riservata alle scuole ha raccolto oltre duecento presenze.

(Antonio Meloni)

L'opera

Macbeth

Macbeth

Torna dopo 25 anni a Sassari Macbeth, di Giuseppe Verdi. Il dramma - riassunto dell'intenso lavoro shakespeariano - racconta della violenta ascesa al trono di Scozia di Macbeth, spinto dalla...

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