Tito scende dal piedistallo

16 OTTOBRE 06 / Il Giornale della Musica

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"Gli abiti sono alla moda del 1930 e le scene citano architetture del periodo fascista: questa trasposizione della Clemenza di Tito in epoca moderna consente ai personaggi di scendere dai loro piedistalli e di lasciare le sublimi pose eroiche per trasformarsi in esseri fatti di carne ed ossa e assumere atteggiamenti quotidiani e borghesi Marco Spada (regia) e Alessandro Ciammarughi (scene e costumi) ci fanno scoprire che questa non è l´ultima delle opere serie settecentesche e che Mozart è già molto oltre: però non è una tesi portata avnti con l´arroganza e l´invadenza della regia alla tedesca ma uno spettacolo che ha la misura, l´eleganza e la bellezza visiva proprie del miglior teatro italiano.
Il Direttore Eric Hull, senza sminuire le pagime più grndiose, evidenzia con le scelte di tempo, colore e dinamoca la vicinaznza di certe brevi arie del dtramma giocoso; il protagonista Alessandro Liberatore, frequentando abitualmente Verdi e Puccini, dà accenti più sfumati e umani all´incrollabile clemenza di Tito, sfoggiando anche colorature da mozartiano doc; Paoletta Marrocu, ritorna al suo repertorio d´origine e ritrova intatte, la limpidezza, l´agilità e l´esattezza mozartiane; Francesca Provvisionato è perfetta nei panni Sesto e anche Sandra Pastrana, Marina De Liso e Antonio De Gobbi sono inappuntabili. È raro imbattersi in spettacoli di così totale coerenza.

(Mauro Mariani)

L'opera

La clemenza di Tito

La clemenza di Tito

Nell'anno del 250esimo anniversario della nascita di Mozart, l'Ente Concerti De Carolis propone in apertura della Stagione l'ultima opera del genio di Salisburgo, La clemenza di Tito,...

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