"Un teatro di tradizione, l´Ente Concerti Marialisa De Carolis di Sassari, apre la sua breve, ma stimolante stagione nel nome di Mozart con l´impegnativo ultimo titolo del Divino Salisburghese: La clemenza di Tito.Uno spettacolo di rara eleganza costruito in loco dallo scenografo e costumista romano Alessandro Ciammarughi, che ha già firmato allestimenti a Sassari, poi esportati in altri teatri come sarebbe auspicabile per questa bella produzione.""...E quindi l´intelligenza e sensibilità di Marco Spada, regista sì, ma anche direttore artistico in carica a Sassari, sta nel sottintendere, senza calcar la mano, ad un impossibile - tanto in scena come nella realtà storica - impero illuminato da un improbabile Dux tollerante e democratico.""...la componente musicale, giudata autorevolmente da Eric Hull, a capo dell´Orchestra dell´Ente e della Corale S. Cecilia istruita da Gabriele Verdinelli che mette a frutto la sua lunga esperienza sottolineando i coloro crepuscolari di questa sublime partitura, dando risalto ai momenti solistici in orchestra ed ai preziosissimi accompagnamenti, sempre al servizio del canto.""...In scena un gruppo di voci omogenee e, finalmente italiane o comunque latine, ivi compreso il giovanissimo soprano di Granada Sandra Pastrana fisicamente slanciata e vocalmente preziosa; Apprezzabile il tonante Publio di Antonio De Gobbiimponente nella sua austera ed incombente presenza minacciosa nella giusta misura richiesta al personaggio; trepido, umanissimo l´Annio di Marina De Liso, cha canta con soavità e morbidezza in tutta la gamma; Francesca Provvisionato traccia un Sesto ideale, per espressività e cura nel fraseggio; una relativa sorpresa è stata la Vtellia di Paoletta marrocu, che ha avuto un meritato trionfo personale nel ruolo più complesso tra quelli mozartiani. Ormai lanciata in parti di lirico spinto sui palcoscenicidi tutto il mondo, ha colpito la duttilità nelle agilità sostenute con disinvoltura, la musicalità e la completezza della gamma in tutti i registri; Infine il clemente Tito, affidato al giovane tenore romano Alessandro Liberatore, ormai più che una promessa nel panorama attuale, che è riuscito a venire onorevolmente a capo dell´arduo impegno, contribuendo decisamente alla splendida riuscita della serata."(Andrea Merli)