Stagione Lirica «De Carolis», deludente «Eroica»

24 OTTOBRE 11 / La Nuova Sardegna

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Nella direzione di Elisabetta Maschio si è persa l´epicità del dramma musicale




SASSARI. La presenza di ben tre concerti sinfonici è una delle novità più apprezzabili della Stagione lirica varata quest´anno dal De Carolis. Peccato che il secondo concerto, che pure era incentrato su un programma di grande interesse, non sia stato però all´altezza del primo.
Il filo conduttore del programma può essere definito una sorta di percorso che partiva dalle espressioni più schiette del Classicismo per arrivare al primo manifestarsi della temperie romantica. Già l´Overture dell´[quote]Alceste[/quote] di Gluck, con i suoi toni dolenti, con quel lento iniziale in re minore e le sue sincopi anticipa certe atmosfere più inquiete che non solo Beethoven, ma anche il Mozart del [quote]Don Giovanni[/quote] e delle composizioni coeve, svilupperanno in modo magistrale.
Ma la direttrice Elisabetta Maschio, alla guida di un´ottima Orchestra dell´Ente concerti [quote]Marialuisa De Carolis[/quote], non ha saputo in questo pezzo andare oltre una lettura di routine, incapace di cogliere sia il lato ieratico che quello drammatico di questo brano, che avrebbero potuto esplicitarne tutta la fisionomia più moderna.
Apprezzabile ci è apparsa invece la lettura del Concerto per violino n. 4 in Re maggiore K 218 di Wolfang Amadeus Mozart, grazie ad una convincente prova della violinista Katharina von Harten, spalla dell´orchestra dell´Ente De Carolis.
Questo lavoro di boccheriniana fattura, caratterizzato da una aristocratica eleganza e da uno straordinario lirismo, si è avvalso delle ottime qualità strumentali della Harten e della sua capacità di interpretare gli aspetti più salottieri del Concerto in modo per niente stucchevole.
La prova più impegnativa per orchestra e direttore era però rinviata al secondo tempo del concerto, in cui trovava collocazione la Sinfonia n. 3 in Mi bemolle maggiore op. 55, detta [quote]Eroica[/quote], di Ludwig Van Beethoven, l´opera con cui il compositore tedesco afferma un mutamento radicale rispetto all´eredità viennese: basterebbe pensare alla inconsueta dilatazione delle dimensioni formali, all´uso del terzo corno, alla condotta caratterizzata da continue iterazioni e ´sforzando´ e all´invenzione dello ´scherzo´ come terzo movimento al posto del minuetto.
Di tutta questa carica rivoluzionaria la lettura proposta dalla direttrice Elisabetta Maschio ha fatto intravedere ben poco. Ciò che è mancato è il respiro ampio (ad esempio nel primo movimento), il ripiegamento dolente ma composto della Marcia funebre, la dimensione ´epica´ di alcuni altri momenti e quella unitaria del Finale. Il prezzo del rimanere alla superficie di questo magma incandescente, senza lasciarsi coinvolgere sino in fondo e senza curare il dettaglio, è stato anche qualche lieve sfilacciamento della compagine orchestrale.

ANTONIO LIGIOS

L'opera

Concerto Sinfonico

Concerto Sinfonico

Musiche di Mozart, Gluck, Beethoven W. A. Mozart - Concerto per Violino e Orchestra N. 4 in Re Maggiore K 218 Chr. W. von Gluck - Ouverture Alceste L. van Beethoven - Sinfonia N. 3 in Mi b Maggiore...

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