Quando Nino Rota reinventò la lirica

21 NOVEMBRE 11 / L´Unione Sarda

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TEATRO. In scena al Verdi di Sassari il dittico ´I due timidi´ e ´La notte di un nevrastenico´

Ma è lirica questa? Se le sono chiesti molti spettatori del Teatro Verdi di Sassari, che pure hanno applaudito (con qualche perplessità) il dittico composto per la radio da Nino Rota, I due timidi e La notte di un nevrastenico , proposto dal regista Marco Spada. Il baricentro della domanda va in realtà spostato: è uno spettacolo piacevole e moderno?
La risposta allora non può che essere affermativa. Le due operine del grande compositore di colonne sonore (di cui ricorre il centenario della nascita) sono originali e dense di
citazioni e allusioni. Musicali anzitutto. Dal Puccini di Gianni Schicchi per I due timidi a Gershwin e Rossini nel Nevrastenico . Passando per la canzonetta popolare. E l´orchestra
ben guidata da Francesco Lanzilotta ne coglie lo spirito.
Il regista Marco Spada (con l´aiuto dei costumi di Luisella Pintus) vi aggiunge l´omaggio al pittore surrealista belga Magritte. Il narratore dei due timidi e il commendatore della notte di un nevrastenico indossa la bombetta. Cornici che sono finestre o porte, nuvole, l´immenso occhio che osserva le tre stanze d´albergo dove si svolge l´azione del
nevrastenico, il letto a forma di rosa, la ´tomba dei lottatori´. Scenografia in verità già utilizzata qualche anno fa al teatro Politeama Greco di Lecce.
Così come va sul sicuro su alcuni protagonisti. È il caso di Alessio Potestio, baritono di buon spessore che aveva già interpretato il nevrastenico (qui a Sassari è anche il narratore dei due timidi) e di Jenish Ysmanov, tenore del Kirghizistan che aveva già indossato i panni di Raimondo, timido giovane che colto da confusione dopo una tapparella in testa scambia la padrona della pensioncina (il soprano ozierese Elisabetta Farris è una convincente ´tardona´) per l´innamorata e finisce per sposarla perché incapace di rivelare il suo amore per la giovane Mariuccia. A proposito: il soprano Diletta Rizzo Marin ha presenza scenica notevole, voce luminosa e ottima resa anche nei sospiri e nei parlati. Così come risaltano le capacità attoriali del cagliaritano Gianluca Floris che fa il dottor Sinisgalli nei due timidi e il commendatore con qualche tendenza feticista per l´intimo femminile nel nevrastenico. Si potrebbe dire che quella di Nino Rota è una lirica 2.0, versione aggiornata di un genere che non poteva considerare chiusa la fase creativa con Puccini. E poi il compositore milanese ha una raffinatezza che solo conoscenza e padronanza della musica possono dare. Ci sono nel nevrastenico anche le arie e un bel concertato finale, ma la brevità e l´incisività sono radiofoniche. La figura del nevrastenico è caratterizzata dall´uso della settima, che resta irrisolta trasmettendo disagio. Il pianoforte è l´elemento unitario della vicenda tra i due innamorati timidi. Bella la trovata del regista di utilizzare grandi tastiere come facciate dei palazzi che racchiudono il cortile dove si svolge la vicenda. E chissà se è voluta anche la scelta di proporre Ysmanov e Rizzo Marin nella parte di Lui e Lei, gli amanti dell´albergo nella notte del Nevrastenico . Trovano quell´unione e appagamento sessuale solo sognato nei ruoli dei due timidi Raimondo e Mariuccia.
(Giampiero Marras)

L'opera

I due timidi

I due timidi

Nel centenario della nascita, l'Ente Concerti rende omaggio al compositore Nino Rota, noto soprattutto per le sue colonne sonore - dal Padrino ai più noti film di Fellini - mettendo in...

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