"Cavalleria rusticana", il "Verismo" in scena

27 OTTOBRE 13 / Sardies.org

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Sassari - Applausi, ovazione finale agli interpreti e un "bravi" al termine del famosissimo Intermezzo. Il pubblico ha detto sì alla versione del capolavoro di Pietro Mascagni "Cavalleria rusticana" proposto (per una volta senza il consolidato abbinamento con "I Pagliacci" di Leoncavallo) venerdì sera in un Teatro Comunale da tutto esaurito (o quasi, erano liberi alcuni posti in galleria e nel loggione appena riaperto) che ha mostrato, se mai ce ne fosse bisogno, quanto piaccia la lirica ai sassaresi.

La seconda opera nel cartellone della Stagione 2013 dell´Ente Concerti Marialisa De Carolis ha davvero convinto sia per voci e musica che per allestimento scenografico. E del resto bastava leggere il programma di sala per capire che si trattava di una proposta proveniente direttamente dalla Fondazione Teatro Goldoni di Livorno, ovvero dalla "patria" dell´autore, e realizzata in coproduzione con il Teatro del Giglio di Lucca, il Teatro Verdi di Pisa e il Teatro Comunale "L. Pavarotti" di Modena. Una sorta di "imprimatur" della versione sassarese diretta da Alessio Pizzech e con l´ambientazione curata da Michele Ricciarini. La "Cavalleria rusticana" del Teatro Comunale di Cappuccini si distingueva dall´originale innanzitutto per le scenografie, ispirate a spazi distrutti, terremotati, con un campanile a rappresentare i luoghi del sacro ed un crocifisso che suggeriva precarietà. CavalleriaRusticana01Oltre ad uno spostamento temporale di una cinquantina d´anni, ben visibile nell´abbigliamento femminile da anni ´40, di donne fatali e conturbanti, alla "Malena" di Tornatore. Al centro della scena quello che il regista ha definito "luogo privato": un materasso, &lquote;un luogo dell´anima, un luogo del privato che diventa pubblico, il luogo in cui tutti convergono e sono costretti a passare&rquote;. Per il resto era la "Cavalleria" tanto amata dal pubblico negli anni, dai sentimenti forti ed al contempo aspri, ruvidi anche negli interpreti. Come l´ottimo coreano Rudy Park, con la sua corporatura che di orientale aveva ben poco e che rimandava alla potenza sonora dei tenori europei, applaudito a lungo al termine della rappresentazione. Santuzza è stata invece interpretata dal giovane soprano russo Taisiya Ermolaeva, che ha anche saputo tenere benissimo la scena, rendendo al meglio le lacerazioni dell´anima su si fondava la letteratura verista.

CavalleriaRusticana03"Cavalleria Rusticana" (su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci), quando fu rappresentata per la prima volta il 17 maggio 1890 al Teatro Costanzi di Roma (che poi cambiò nome nell´attuale Teatro dell´Opera), piacque da subito al pubblico, che al giovane Pietro Mascagni (di cui nel 2013 si celebrano i 150 anni dalla nascita) tributò un´autentica ovazione. Un po´ meno alla critica, che non ha mai appieno gradito le proposte del movimento "verista", troppo popolari, se non definite "plebee", e che vennero tacciate di puntare ad un facile coinvolgimento emotivo. E "Cavalleria" è "Verismo" allo stato puro.

Il melodramma in un atto di Mascagni, suo (unico) capolavoro (vinse il primo premio di un concorso nazionale bandito dall´editore Sonzogno di Milano), è direttamente tratto dalle "Scene popolari" di Giovanni Verga. Nel giorno di Pasqua, in un imprecisato paese siciliano (forse Vizzini), Santuzza, dopo essere stata sedotta, rivede Turiddu che invece ama un´altra donna, Lola, moglie di Alfio il carrettiere. Dopo un´accesa discussione con Turiddu, che si rivela insensibile alle sue suppliche, è la stessa Santuzza che, per vendetta, svela ad Alfio la tresca tra i due. È allora un duello a risolvere la contesa. Prima però Turiddu, in una scena commovente, affida Santuzza alla propria madre Lucia. CavalleriaRusticana06Poco dopo arriva la fine, con la frase che chiude il dramma: &lquote;Hanno ammazzato compare Turiddu&rquote;, ed una tragedia, presente sul palcoscenico, non mostrata al pubblico.

Bene Elena Zilio (contralto), nei panni di Lucia, mamma di Turiddu, in un ruolo che ha già interpretato altre volte (al Teatro alla Scala di Milano, all´Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, al Teatro San Carlo di Napoli e al Théâtre du Capitole de Toulouse). Lola (mezzosoprano) era invece la giovane Margherita Rotondi. Nel ruolo di Alfio il baritono Marcello Lippi, in alcuni momenti con un´emissione di voce forse troppo debole. L´Orchestra dell´Ente Concerti è stata diretta con attenzione alla partitura dall´ottimo Francesco Cilluffo, per la prima volta a Sassari. Ruolo da tragedia greca per il Coro dell´Ente Concerti, diretto dal maestro Antonio Costa: una presenza scenica che si è rivelata fondamentale per la riuscita della "Cavalleria", anche nel tratteggiare affreschi di massa in cui i protagonisti stessi si confondevano. Perché la tragedia prosegue ben oltre le vicende dei singoli. Graditi anche i costumi di Cristina Aceti e le luci di Valerio Alfieri.

Domenica alle 16,30 la replica di "Cavalleria rusticana" al Teatro Comunale di Cappuccini.

L'opera

Cavalleria rusticana

Cavalleria rusticana

La più celebre delle 16 opere scritte da Pietro Mascagni (1890) nacque per un concorso per giovani musicisti dell'editore Sonzogno, che avrebbe selezionato tre opere di un atto unico da...

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