Carmen, nel nuovo allestimento dell´Ente Concerti ´Marialisa de Carolis´ di Sassari, si è finalmente svelata al pubblico del Teatro Comunale. Un inizio in grande stile – nonostante le ristrettezze finanziarie che hanno costretto a modificare il cartellone in corso d´opera – per la Stagione lirica numero 71 che alla ´prima´, venerdì 10 ottobre, ha fatto sfiorare il tutto esaurito nella nuova casa della musica in città.

Il numeroso pubblico in sala ha tributato grandi applausi alla protagonista annunciata, Nino Surguladze, ancora una volta perfetta nel ruolo della zingara ammaliatrice creata da Georges Bizet. Le indiscusse qualità vocali del mezzosoprano georgiano hanno infiammato il pubblico sassarese che ha notevolmente apprezzato anche le capacità attoriali dell´artista, sapientemente guidata dalla regia di Andrea Cigni.
Ha convinto anche il Don Josè di Orlando Niz: il giovane tenore delle isole Canarie è stato protagonista di una prova in crescendo, apprezzata e riconosciuta dal pubblico del Comunale.

Applausi anche per il soprano Gabriella Costa, ottima nel ruolo di Micaela, così come per il brillante quartetto degli zingari Frasquita-Francesca Tassinari, Mercedes-Francesca Pierpaoli, Dancairo-Gragory Bonfatti, Remendado-Manuel Pierattelli e il baritono sassarese Francesco Solinas che ha interpretato Morales.
Sottolineati da lunghi applausi i brani più famosi, dalla habanera del primo atto alla celeberrima ´Toreador´ di Escamillo, il baritono lettone Valdis Jansons.

Una conferma è giunta dalla direzione dell´australiano Benjamin Bayl, già applaudito a Sassari lo scorso anno, che con slancio e precisione ha autorevolmente guidato l´orchestra dell´Ente concerti durante quattro lunghi atti, intensi e impegnativi.

Apprezzamenti anche per il Coro dell´Ente, guidato da Antonio Costa e per i piccoli Monelli, le voci bianche della Corale Canepa diretta da Salvatore Rizzu.

L´allestimento sassarese della Carmen ha certamente colpito il pubblico, con una regia, secondo lo stesso Andrea Cigni, ´a cavallo tra tradizione e modernità´. La scena si svolge nel tempo e nel luogo creati da Bizet nel 1875, ma l´opera-comique andata in scena a Sassari è continuamente attraversata da un forte senso di inquietudine, che in un crescendo di amore e gelosia culminerà con la tragedia finale di Carmen. E proprio il sacrificio, crudo e plateale, caratterizza l´opera di Cigni, con la Carmen che, sotto un grande toro ucciso nella corrida, viene trafitta con un gancio da macelleria dallo spasimante abbandonato, ormai folle. Un intreccio di personaggi che si inseguono tra loro e inseguono insieme il destino che porterà alla tragica conclusione della storia, in una rappresentazione resa molto teatrale dal regista – che per questo ha utilizzato la versione originale dell´opera, con le parti dialogate non in musica – e accentuata dall´elevata presenza scenica degli attori-cantanti.

Essenziale e dinamica la scelta scenografica, curata da Dario Gessati, con quattro grandi pareti che evocano, di atto in atto, le diverse ambientazioni dell´opera. Il risultato – grazie anche al disegno delle luci di Fiammetta Baldiserri – è una resa scenica eccezionale rispetto alla geometricità delle strutture mobili, la cui unica concessione è la fantasia di azulejos sivigliane di cui sono ricoperte, a definire l´ambientazione originale dell´opera. Una collocazione che è sì spagnola, ma diventa mediterranea e dai chiari connotati sardi grazie a due elementi voluti dal regista insieme al costumista Lorenzo Cutùli. Le divise dei militari nel primo atto, infatti, sono ispirate alle storiche della Brigata Sassari con tanto di mostrine biancorosse, a un anno dal centenario della Grande Guerra che vide l´eroico sacrificio di tanti ´sassarini´. Nell´atto conclusivo, con la grande e spettacolare parata nella Plaza de toros sullo sfondo di un enorme bandiera spagnola, alcune figuranti indossano costumi chiaramente ispirati alla tradizione sarda, che si ritrova anche nelle filigrane che ne adornano i corpetti.

Carmen sarà replicata domenica al Teatro Comunale alle 16,30.